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REALTA’ ALTRE
“Perché ti riesca l’esistenza di un albero, gettagli
intorno parte di quell’intimo spazio che abita in te.
Da ogni lato contienilo. Da sé non si delimita. Solo
se gli dà forma la tua rinunzia si fa vero albero.”
Rainer Maria Rilke
Il progetto presentato in mostra si intitola ”Realtà Altre” e intende porre l’accento
sull’importanza che lo spazio onirico riveste nella vita dell’uomo.
Quando si parla di onirico, il riferimento è spesso diretto al sogno notturno;
tuttavia è ormai pensiero consolidato che esso si manifesti anche durante il periodo della
veglia e ci consenta, attraverso l’immaginazione, uno sguardo trasversale sulle cose del
mondo.
L’immaginazione è una particolare forma di pensiero che non segue regole fisse
preordinate, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di
un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato affettivo. Racchiude dentro di sé
le sfumature più intime del nostro essere, illuminando quelle zone dell’animo più sensibili
al bisogno di dare un senso alla propria esistenza e alla inconoscibilità del reale, e che, se
pure già esistono in noi, ancora attendono di essere svelate.
Le parole di Henry Corbin, filosofo e storico delle religioni, ci aiutano a comprendere
meglio: “L’immaginale è quel luogo dotato di qualità ontologica, che si interpone tra il
mondo sensibile ed il soprasensibile, permettendo la comunicazione tra essi, attraverso la
sua qualità sacra di manifestare immagini poetiche.”
Allora, nella silenziosa e solitaria immaginazione, ascoltando quello che il bosco e lo
scorrere delle acque del fiume sussurrano sottovoce, comprendiamo che il mondo si
estende ben oltre i confini della pura ragione ed elaboriamo pensieri ricchi di simboli,
significati e contenuti che portano con sé anche conoscenza di “Realtà Altre” che
sarebbero sfuggite ad un frettoloso e superficiale sguardo.
In sostanza, i nostri paesaggi sono già dentro di noi ma per poterli riconoscere è
necessario che si verifichi, come scrive Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista autore
del libro Mindscapes, “Una relazione che è al contempo distacco e vicinanza , intimità ed
estraneità: psiche nel paesaggio e paesaggio nella psiche, in un unico movimento.”
Testo di Massimo Magistrini e Mirko Bonfanti
“Perché ti riesca l’esistenza di un albero, gettagli
intorno parte di quell’intimo spazio che abita in te.
Da ogni lato contienilo. Da sé non si delimita. Solo
se gli dà forma la tua rinunzia si fa vero albero.”
Rainer Maria Rilke
Il progetto presentato in mostra si intitola ”Realtà Altre” e intende porre l’accento
sull’importanza che lo spazio onirico riveste nella vita dell’uomo.
Quando si parla di onirico, il riferimento è spesso diretto al sogno notturno;
tuttavia è ormai pensiero consolidato che esso si manifesti anche durante il periodo della
veglia e ci consenta, attraverso l’immaginazione, uno sguardo trasversale sulle cose del
mondo.
L’immaginazione è una particolare forma di pensiero che non segue regole fisse
preordinate, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di
un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato affettivo. Racchiude dentro di sé
le sfumature più intime del nostro essere, illuminando quelle zone dell’animo più sensibili
al bisogno di dare un senso alla propria esistenza e alla inconoscibilità del reale, e che, se
pure già esistono in noi, ancora attendono di essere svelate.
Le parole di Henry Corbin, filosofo e storico delle religioni, ci aiutano a comprendere
meglio: “L’immaginale è quel luogo dotato di qualità ontologica, che si interpone tra il
mondo sensibile ed il soprasensibile, permettendo la comunicazione tra essi, attraverso la
sua qualità sacra di manifestare immagini poetiche.”
Allora, nella silenziosa e solitaria immaginazione, ascoltando quello che il bosco e lo
scorrere delle acque del fiume sussurrano sottovoce, comprendiamo che il mondo si
estende ben oltre i confini della pura ragione ed elaboriamo pensieri ricchi di simboli,
significati e contenuti che portano con sé anche conoscenza di “Realtà Altre” che
sarebbero sfuggite ad un frettoloso e superficiale sguardo.
In sostanza, i nostri paesaggi sono già dentro di noi ma per poterli riconoscere è
necessario che si verifichi, come scrive Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista autore
del libro Mindscapes, “Una relazione che è al contempo distacco e vicinanza , intimità ed
estraneità: psiche nel paesaggio e paesaggio nella psiche, in un unico movimento.”
Testo di Massimo Magistrini e Mirko Bonfanti
